Progettato dagli architetti Sonia Calzoni e Pierluigi Nicolin, il complesso Aurora è uno sviluppo promosso da Värde e Borio Mangiarotti di circa 140 appartamenti che interessa un’area di oltre 11.000 m2 nei pressi dell’ex quadrilatero della Fiera di Milano e del CityLife District. Il grande isolato, tracciato per la prima volta dal piano Beruto nel 1889, è al contempo sfida e occasione: di fatto il progetto si propone di completare la morfologia ottocentesca attraverso elementi distintivi, coerenti non solo con il tracciato storico, ma anche con la nuova realtà metropolitana. Il complesso si compone di tre edifici, due in linea da 6 piani e una torre di 19 piani, corredati da un’ampia area verde di circa 8.000 m2. Gli edifici sono disposti sul perimetro del lotto, fiancheggiando la strada, in modo da massimizzare lo spazio centrale destinato a parco interno. Per tutto il periodo tra le due guerre il settore nord ovest della città di Milano - in cui sorge il nuovo complesso abitativo di via Silva - è stato interessato da un debole processo di urbanizzazione che includeva ampi tratti di campagna, tra cui le notevoli aree a verde degli impianti sportivi dell’Ippodromo e del Lido. In quel periodo anche l’isolato di via Silva, trovandosi ai bordi della cittadella della Fiera Campionaria cresciuta nel vuoto della piazza d’Armi, fu caratterizzato da una prevalenza di aree a verde, salvo la costruzione agli inizi degli anni ‘30 del Novecento dell’Istituto Nazionale Sordomuti - Liceo Artistico Boccioni nella parte antistante piazzale Arduino. Nella zona settentrionale dell’isolato, dove si notano i reperti di alcune strutture di un’azienda florovivaistica (tra i quali spicca per interesse il muro di cinta lungo la via Flavio Gioia), sorge il nuovo complesso residenziale a conclusione del grande isolato.